Sinossi
Benvenuti nella caserma di Tommasi e Cecchini.
Il Maresciallo Cecchini (Nino Frassica) è in cerca di una promozione, il suo superiore, il Capitano Tommasi (Simone Montedoro) gliela concederà solo se imparerà a usare bene internet.
Il problema è che Cecchini, del mondo di internet, non ci capisce proprio niente.
Ragion per cui il suo superiore decide d’impartirgli personalmente delle lezioni.
Ma le cose si complicano nel momento in cui in caserma si presenta anche Pippo (Francesco Scali), smanioso di diventare carabiniere senza però avere le credenziali giuste. Il Maresciallo Cecchini avvierà con lui degli esilaranti sketch prontamente interrotti dal saggio Tommasi che richiamerà i suoi alunni all’ordine introducendoli alla sua lezione. Tuttavia né Cecchini, né Pippo, capiscono un granché di computer, tablet, e social network, così, il Capitano Tommasi, per spiegarsi meglio, ricorrerà, puntata dopo puntata, ad una vasta gamma di ANALOGIE e METAFORE grazie alle quali i suoi due studenti impareranno il significato di parole “astratte” come Chat, On Demand e del mondo della tecnologia in generale.
Per esempio, per spiegare che cosa sia “Internet” il Capitano Tommasi ricorrerà a dei fili di lana; questi espedienti narrativi, oltre che essere semplici e divertenti, offrono lo spunto per spiegare concetti astratti e talvolta difficili.
La caserma dei carabinieri di “Don Matteo” si trasforma così, per pochi minuti al giorno, in un’aula magica, che, per mezzo di un linguaggio fiabesco e ricco d’interventi visivi, vuole unire bambini e anziani davanti al televisore per imparare insieme il significato di alcune parole “difficili” e sul motivo per cui possono essere utili nella vita di tutti i giorni.
Il gioco delle analogie e delle metafore ci proietta in un mondo dinamico, magico, e variegato, che unisce la realtà a un mondo immaginifico e fantasioso, vicino a quello delle favole moderne, e perfettamente coerente con l’universo narrativo di Don Matteo.
Pensato per i nonni, ma anche per i bambini.