Sinossi
I protagonisti sono una coppia di sbirri, ma con una differenza fondamentale: questa coppia di sbirri è una giovane coppia di sposi.
Un matrimonio lampo dopo pochi mesi di fidanzamento, commissario lui (Flavio Insinna) e ispettrice lei (Christiane Filangieri), marito e moglie, gomito a gomito nelle indagini e nella vita. Due contro il crimine. Tutti casa e lavoro. Tra un carrello e un surgelato parlano dell’ultimo caso. Tra un appostamento e l’altro discutono dell’arredamento di casa.
Insieme fino al colpevole, alla risoluzione delle giallo.
Peccato che abbiano un caso ancora più importante da risolvere: il loro matrimonio.
I nostri due infatti devono superare una serie di ostacoli: una differenza di classe che spesso li pone in contrasto, due suocere invadenti (Barbara Bouchet e Giovanna Ralli) che li mettono sempre sotto esame, e soprattutto una ex fidanzata che fa la p.m. nel loro stesso distretto (Luisa Corna al debutto nella fiction tv).
Eppure i due novelli sposi non cedono alle prime difficoltà, anzi, come nelle indagini visioni e competenze diverse convergono sempre in una pista comune, così nella vita privata l’amore sembra vincere e superare qualsiasi divisione.
L’altra grande protagonista della serie é la città dove si muove la nostra coppia di sbirri: Roma.
Ho sposato uno sbirro descrive infatti una Roma speciale, ricca di scorci suggestivi. Un’ambientazione davvero unica, centralmente storica, dal fascino misterioso e universale. Tra i sampietrini dei vicoli e le fronde del lungotevere, fino all’isola Tiberina, si aprono scorci ed angoli di una Roma inedita e affascinante.
Dal quartiere di Campo Dei Fiori a Trastevere, nel cuore di una Roma che fa sognare, tra un inseguimento ed una passeggiata chiarificatrice, i due protagonisti attraversano scenari di assoluta bellezza.
Ho sposato uno sbirro é un poliziesco famigliare, in bilico tra commedia, giallo e grandi sentimenti, dove il caso di puntata crea sempre un cortocircuito tra le indagini e la quotidianità della vita di coppia.